venerdì 8 febbraio 2013

SULL'UNITA', SABATO 2 FEBBRAIO:




















Claudio Sardo, il direttore dell'Unità (sic!),  sabato 2 febbraio, nel giorno in cui il quotidiano  esce con LEFT - che nel numero della settimana precedente aveva pubblicato l'articolo di Maria Gabriella Gatti sul così detto "aborto post natale" (vedi qui sopra), scriveva:
«... oggi è il Pd il partito più votato dai cattolici praticanti
... rafforzare l’identità di partito di «credenti e non credenti»
... il personalismo e il solidarismo cristiano sono stati, e sono tuttora, alimento fondamentale della cultura della sinistra.
... il valore della vita è oggi un prisma con molte facce: la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale...
... il cristianesimo (è) la radice principale della civiltà europea e occidentale
.... i cattolici possono aiutare la sinistra ad essere sinistra»
mah!!! Il suo articolo di oggi qui di seguito:
l’Unità 2.2.13
La sfida dei cattolici a sinistra
di Claudio Sardo

qui

l'immagine di Piazza San Pietro è opera di Edoardo Baraldi

SULL'UNITA', MARTEDI 5 FEBBRAIO:
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Mario Tronti è stato un tempo ispiratore (o bisogna dire piuttosto "cattivo maestro"?) dell'estremismo operaista sessantottino con il suo libro "Operai e capitale", provenendo dal gruppo dei Quaderni Rossi di Raniero Panzieri - e poi di Toni Negri, Alberto Asor Rosa, Massimo Cacciari (gli anni sono quelli dal 1961 al 1966, poi, con Classe Operaia, La Classe, Potere Operaio, quelli dal 1966 al 1973). Contribui allora potentemente, con la "forza delle idee", a determinare il percorso che porterà poi - logicamente - al terrorismo degli "anni di piombo". Oggi, ormai da tempo "trasformatosi" (ma non senza una intima coerenza... - che si tratti piuttosto della vicenda di uno "smascheramento" di tipo nicciano?) in  prode agente del Vaticano e quindi nel più pericoloso e subdolo sostenitore della infiltrazione della così detta "antropologia ratzingeriana" nella Sinistra, in unione con i suoi compari Giuseppe Vacca (sì, proprio quello di Gramsci...), Paolo Sorbi, Pietro Barcellona, in prima pagina sull'Unità scrive:
«Ha ragione Claudio Sardo...» (sic! e per farsi un'idea del peso e del pieno contenuto di questa sintetica affermazione d'esordio di questo articolo cfr. l'articolo di Claudio Sardo in questione, qui sopra)
«In gioco, un’immagine di società, il discorso sulle forme di vita, un’idea della pianta uomo e di convivenza umana...»
«C’è una comune disposizione d’animo, di anima politica, che unisce e raccorda oggi cattolici e sinistra, l’estraneità dell’individualismo dal proprio orizzonte generalmente umano, che è poi quello specificamente politico...»
«Si evidenzia qui il bisogno di una nuova unità, emergenziale, tra questione antropologica e questione sociale...»
«Con le unghie e con i denti, uscirne fuori, ecco un compito per cui vale la pena di battersi...»
"Con loro lo scontro è frontale!"
l’Unità 5.2.13
I cattolici, la sinistra e la sfida nazionale
di Mario Tronti

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SULL'UNITA', MERCOLEDI 6 FEBBRAIO:













Le cartucce dei “marxisti ratziongeriani” sono già finite? Dopo l’intervento del direttore Claudio “Bagnasco” Sardo sabato scorso e ieri quello del “mammasantissima” Mario Tronti (vedi qui sopra), oggi interviene a sostegno dell'infiltrazione vaticana nella sinistra, solo Giorgio Merlo, ex giornalista, oscuro deputato “di fila” dal collegio di Pinerolo...
Sul fatto però che i cattolici non siano “moderati”, siamo assolutamente d’accordo con lui! E' sempre stato vero. Almeno a far data dall'assassinio di Ipazia - voluto dall'amico di Sant'Agostino, San Cirillo - seguito poi da altri quasi venti secoli di massacri e di crimini del cristianesimo...
l’Unità 6.2.13
I cattolici democratici non sono «moderati»
di Giorgio Merlo

Deputato Pd
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nell'immagine: la copertina di uno dei volumi della Storia criminale del Cristianesimo, un'opera storica in 10 volumi di Karlheinz Deschner. Una scheda qui

SU REPUBBLICA, SABATO 2 FEBBRAIO:

Repubblica 2.2.13
“Togliatti e Sraffa nascosero il Quaderno mancante”
Franco Lo Piparo: nuovi dettagli sul caso del taccuino che avrebbe imbarazzato il Pci Il “Migliore” e il grande economista avrebbero sottratto il documento alla cognata del filosofo
di Simonetta Fiori

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GIUSEPPE VACCA, CON TRONTI, SORBI E BARCELLONA E' UN ACCANITO "MARXISTA RATZINGERIANO", PER COME E' LUI STESSO AD ESSERSI DEFINITO.
QUALCUNO E' DISPOSTO A CONSIDERARE UNO STUDIOSO SERIO UNO CHE COME LUI PROPUGNA UN'ANTROPOLOGIA BASATA SUI MITI DEL PECCATO ORIGINALE E DELLA RESURREZIONE DA MORTE DI GESU' NAZARENO???
Repubblica 2.2.13
La replica di Vacca “Un’ipotesi che sembra inverosimile”
di S. F.
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SULL'UNITA', DOMENICA 3 FEBBRAIO:

 



Qui di seguito la "risposta" pubblicata sull'Unità di domenica 3 dell'amico dei vari Vacca, Tronti eccetera a quanto era apparso sabato 2 su Repubblica: la presentazione del nuovo libro di Franco Lo Piparo sulle reponsabilità gravissime che emergono a carico di Togliatti nella tragedia di Antonio Gramsci.
In gioco è la difesa e la riproposizione della linea togliattiana e poi berlingueriana - da loro tuttora pervicacemente rivendicata - del Concordato in Costituzione, del compromesso storico con i clericali democristiani e col Vaticano, e infine del "partito di credenti e di non credenti" e dei "principi (o valori) non rinunciabili" che era molto già ben rappresentato sabato (vedi qui sopra) dal fondo di apertura del direttore del giornale Claudio "Bagnasco" Sardo e da Giuseppe "dirty tricks" Vacca su Repubblica...
Si danno freneticamente un gran daffare di questi tempi... E' che c'è un gran desiderio - e una grande necessità! - di ateismo, nella sinistra, e loro non ci dormono la notte...
l’Unità 3.2.13
L’invisibile «Quaderno»
Franco Lo Piparo rilancia la caccia con un altro saggio
Una spy story senza corpo del reato e basata su indizi estremamente fragili. Perché la tesi di un taccuino rubato è altamente inverosimile
di Bruno Gravagnuolo

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SUL CORSERA, LUNEDI 4 FEBBRAIO:


 










Grandi manovre! Il "comunista" Luciano Canfora lunedì 4, educatamente e un po' ambiguamente,  contribuisce allo smascheramento della operazione messa in atto da  Giuseppe Vacca per conto dei suoi consoci "marxisti ratzingeriani"
Corriere 4.2.13
I Quaderni di Gramsci erano trenta. Parola di Tania e di Togliatti
Le lettere della cognata e del Migliore citano il testo mancante
di Luciano Canfora

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SULL'UNITÀ, GIOVEDI 7 FEBBRAIO:


 












l’Unità 6.2.13
Il quaderno mancante
Lo Piparo rilancia la sua tesi del testo sparito di Gramsci
Sarebbe il trentesimo: «Poteva contenere affermazioni critiche nei confronti di Togliatti o del comunismo sovietico» sostiene lo storico nel libro appena uscito per Donzelli
di Oreste Pivetta

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Il libro di cui si parla:


Donzelli, Saggine, pag. VI-162, € 18
«Morto Gramsci (27 aprile 1937), la cognata Tania Schucht ha il controllo esclusivo dei Quaderni. Nessuno sa che cosa effettivamente contengano. Sono gli anni drammatici dei processi facili, con relative fucilazioni, ai comunisti che dissentono da Stalin. Palmiro Togliatti (il capo dei comunisti italiani in esilio) e Piero Sraffa (comunista coperto, stimato professore di economia a Cambridge, agente del Comintern) hanno buoni motivi per temere che i manoscritti contengano riflessioni politicamente pericolose. Bisogna metterli al riparo da occhi indiscreti. Bisogna leggerli prima degli altri, per decidere cosa farne. Dopo il successo de I due carceri di Gramsci (pubblicato nel 2012 e vincitore del premio Viareggio), che ha riaperto i termini della discussione attorno alla vicenda carceraria di Gramsci, il nuovo libro di Franco Lo Piparo pone al centro interrogativi cruciali: a chi Tania consegnò i quaderni?Come e quando andarono dall’Italia in Urss e, poi, dall’Urss in Italia? Perché le testimonianze sul loro numero non concordano mai? I protagonisti lasciarono tracce di un Quaderno occultato? Condotta con estrema cura filologica, e con il ritmo di un’appassionante ricostruzione degli indizi e delle prove, l’indagine di Lo Piparo porta, alla fine, a scoprire persino il numero di pagine del quaderno che non c’è.

Franco Lo Piparo è ordinario di Filosofia del linguaggio all’Università di Palermo. Tra i suoi lavori: Sicilia linguistica (1987), Aristotele e il linguaggio (2003), Saussure et les Grecs (2008), La pro position comme gnomon discret du langage (2008). Studia il linguaggio come cartina di tornasole di aspetti nascosti di fenomeni non linguistici. In Lingua, intellettuali, egemonia inGramsci (1979) documentò la provenienza dagli studi universitari di glottologia della nozione gramsciana di egemonia. Recentemente In Gramsci and Wittgenstein: An intriguing connection (2010) ha mostrato la strana e imprevista influenza di Gramsci su Wittgenstein via Sraffa».
dal sito di Donzelli editore, qui

si ringrazia Rossana Cecchi

«LO SCONTRO CON LORO E' FRONTALE» !
cfr. anche su LEFT n. 3.2013: "La Storia senza paraocchi", di Elisabetta Amalfitano




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