Altritaliani.net 4.11.12
Alle radici del dibattito per un nuovo pensiero della sinistra Tra Gramsci e Togliatti di Carlo Patrignani Il Punto 12.11.12 Carmine Donzelli Un nuovo approccio al pensiero politico di Gramsci nel libro sul "moderno principe" di Carlo Patrignani qui Formiche.net 22.11.12 Incontro con Mauro Canali La disputa culturale e politica su Gramsci di Carlo Patrignani qui GIOVEDI 8 NOVEMBRE, SU RADIO 3 RAIPER WIKIRADIO È STATO TRASMESSO "8 NOVEMBRE 1926, L'ARRESTO DI ANTONIO GRAMSCI" CON DAVID BIDUSSA LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE QUI
segnalazione di Rosella Cococcia e di Leda Di Paolo
Corriere 17.11.12
Ecco chi ha tradito Antonio Gramsci Canfora indaga sull'arresto del padre del Pci di Giuseppe Galasso su spogli alla data del 17.11 Il Sole 24 Ore Domenica 18.11.12 Il Gramsci di Donzelli Inclassificabile machiavellico di Gabriele Pedullà qui l’Unità Lettere 19.11.12 Attualità di Gramsci di Benedetta Lorenzi
Oggi
come non mai l’assenza di senso civico sta minando le fondamenta della
democrazia e della libertà del nostro Paese. La difficile congiuntura
economica-politica e sociale che ci attanaglia deve trovare risposta e
soluzione nel ritorno alla militanza politica. Gramsci, eternamente
contemporaneo nei suoi scritti ci ricorda che «odio gli indifferenti,
vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente
uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere
cittadino e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è
vigliaccheria, non è vita». «Perciò continua il filosofo odio chi non
parteggia». Odio che significa disprezzo per una sottovalutazione
dell’etica dell’essere cittadino: partecipare alla vita della comunità
significa, per il pensatore, e ancor con maggior forza per noi, dare
pieno valore e concretezza all’idea di democrazia. Il popolo sovrano che
partecipa, sceglie, si schiera, realizza pienamente se stesso,
comprende il proprio valore storico e ha la forza di rivendicare i
propri diritti. Ecco perché, oggi più che mai, si deve tornare a
incontrarsi nelle piazze, nei luoghi pubblici a parlare, a testa alta,
di politica. «Istruiamoci, perché avremo bisogno di tutta la nostra
intelligenza. Agitiamoci, perché avremo bisogno di tutto il nostro
entusiasmo. Organizziamoci, perché avremo bisogno di tutta la nostra
forza». Adesso sta solo a noi partecipare ed esserci per l’Italia, bene
comune di tutti e non di pochi.
|
SABATO 13 OTTOBRE HA AVUTO LUOGO
UN INCONTRO CON GIUSEPPE VACCA ALLA LIBRERIA AMORE E PSICHE
LA REGISTRAZIONE DELL'EVENTO È DISPONIBILE QUI
UNA PRODUZIONE ASSOCIAZIONE AMORE E PSICHE
REALIZZAZIONE TECNICA DI MAWIVIDEO
(vedi su "Segnalazioni"alla data di sabato 13 ottobre, qui)
Giuseppe Vacca,
nel corso del dibattito in Libreria: «Togliatti capiva molto più di
Gramsci! Per questo abbiamo avuto un grande Pci. Sin dalla fine degli
anni Venti, mette da parte la concezione della tradizione marxista sul
rapporto tra la religione e la politica, Gramsci resta un illuminista,
capito? Non è che riconoscere che i rapporti Stato-Chiesa siano regolati
(l'art. 7 della Costituzione), vuole dire convertirsi, ma avere una
visione pluralista». [Sic!]
Gramsci
aveva scritto: «I concordati intaccano il carattere di autonomia della
sovranità dello Stato moderno. Lo Stato ottiene una contropartita?
Certamente, ma la ottiene sul suo territorio per ciò che riguarda i suoi
cittadini».
trascrizione di Carlo Patrignani
m
DA NON PERDERE, UNA INTERVISTA A CARMINE DONZELLI DEL 16 OTTOBRE:
m L'intervista a Carmine Donzelli su Gramsci di Michele Lembo, andata in onda alle 15 di martedì 16 ottobre 2012 su Radio Radicale (55’) LA REGISTRAZIONE È DISPONIBILE SU QUESTA PAGINA Antonio Gramsci Il moderno principe Il partito e la lotta per l'egemonia 2012, pp. LIV-266, € 20,00 €17,00
«Il
moderno Principe. Sotto questo titolo potranno raccogliersi tutti gli
spunti di scienza politica che possono concorrere alla formazione di un
lavoro concepito e organizzato sul tipo del Principe di Machiavelli».
Siamo agli inizi del 1932: Gramsci ha ormai preso la decisione di
dedicare uno dei suoi Quaderni del carcere a una riflessione sul partito
politico rivoluzionario e sulla lotta per l’egemonia. Nel 1930 aveva
schizzato la prima idea di «un libro che traesse dalle dottrine marxiste
un sistema ordinato di politica attuale del tipo Principe. L’argomento
sarebbe il partito politico, nei suoi rapporti con le classi e con lo
Stato: non il partito come categoria sociologica, ma il partito che
vuole fondare lo Stato».
«Incarcerato
alla fine del 1926, condannato dal Tribunale speciale nel 1928, Gramsci
ha cominciato a lavorare ai Quaderni a gennaio del 1929. Ma il tema del
«moderno Principe» non fa parte del progetto iniziale. Perché, a un
certo punto della sua vicenda intellettuale e umana, Gramsci decide di
concentrare la sua attenzione su questo tema? Si tratta di un puro
esercizio di studio, o la sua riflessione ha origini, urgenze, obiettivi
di natura politica attuale? Insomma: per chi è scritto, questo Quaderno
13? E soprattutto, contro chi è scritto? La risposta richiede un lavoro
di decifrazione. Le note si riferiscono infatti a un materiale
complesso, che va da Machiavelli a Marx, da Lenin a Bucharin, da
Gioberti a Gentile (e Mussolini), da Sorel a Croce. Di più: quelle
pagine sono scritte «in cifra», e non solo per sfuggire alla censura
carceraria: anche per poter affrontare questioni delicatissime
all’interno del suo stesso campo. Al meticoloso lavoro di decifrazione
si dedica questa edizione fittamente annotata, curata da Carmine
Donzelli. I concetti di crisi organica, rivoluzione passiva, egemonia,
blocco storico non sono pure riflessioni teoriche: sono armi di lotta
politica, contro l’avversario «di classe», ma anche contro i nemici
interni. E se tra questi vi fossero anche coloro che si stanno
adoperando per tenerlo in carcere? E se fosse proprio Togliatti uno
degli antagonisti di questo Quaderno 13?».
Antonio GRAMSCI
si ringrazia Pierpaolo Iacopini
IN SEGUITO, IL 19 OTTOBRE:
SONO DAVVERO ACCESSIBILI LE CARTE GRAMSCIANE?
CARMINE DONZELLI VS. SILVIO PONS
SUL VENERDI DI REPUBBLICA 19.10.12
DISPONIBILE QUI
segnalazione di Carlo Patrignani - si ringrazia Roberto Martina
SU LEFT 42.12, NELLE EDICOLE CON L'UNITÀ SABATO 20: «Cambiare gli uomini per cambiare il mondo. Fu l'intuizione forte del pensatore sardo. Ma il Pci non la raccolse. Carmine Donzelli, curatore di una nuova edizione de Il Moderno Principe rilancia la querelle» Gramsci libero da Togliatti di Elisabetta Amalfitano L'ARTICOLO È DISPONIBILE QUI |
I "MARXISTI RATZINGERIANI"... SE LI CONOSCI LI EVITI: MARIO TRONTI (L'EX TEORICO DELL'OPERAISMO SESSANTOTTINO), GIUSEPPE VACCA (LO STESSO CHE SOSTIENE LA CONTINUITÀ TRA GRAMSCI E IL TOGLIATTI DEL CONCORDATO -VEDI LA SCHEDA QUI SOPRA-...), PIETRO BARCELLONA (GIÀ NEL CSM, FILOSOFO ATEO CONVERTITOSI AL CATTOLICESIMO NEL 2010), TUTTI NEO-CATTOCOMUNISTI DEL PD, SULL'AVVENIRE, IL QUOTIDIANO DELLA CEI, I VESCOVI ITALIANI!!! Avvenire 31.10.12
Chi ha smantellato l’etica che ci univa?
«Emergenza antropologica: per una nuova alleanza tra credenti e non credenti» è il titolo del volume edito da Guerini e Associati (pagine 152, euro 16,50) in cui Pietro Barcellona, Paolo Sorbi, Mario Tronti e Giuseppe Vacca hanno raccolto i contributi scaturiti dalla pubblicazione su «Avvenire» del 16 ottobre 2011 di una loro lettera aperta e controcorrente sulla necessità di dialogo fra Partito democratico e mondo cattolico a partire dalle più scottanti questioni bioetiche e antropologiche affrontate dal magistero di Benedetto XVI. Per approfondire ragioni e sviluppi del dibattito «Avvenire» ha promosso una serie di incontri tra ciascuno dei quattro firmatari e altri importanti intellettuali
leggi tutto qui
oppure qui
il precedente: |
«Non è un caso che Vacca sia il presidente dell'Istituto - ora Fondazione - che ha sempre difeso la tesi continuista fra i due capi-fondatori del comunismo italiano, una linea basata sulla rimozione dell'aspro conflitto politico che pure li divise (...) Quella operata da Vacca è una strategia dissimulativa: attenua il valore della polemica fra Gramsci e Togliatti»
il Venerdì di Repubblica 28.9.12
Carmine Donzelli
A 75 anni dalla morte ancora tante bugie su Antonio Gramsci di Simonetta Fiori
segnalazione di Carlo Patrignani
«Quando comparve su Segnalazioni la foto di Gramsci, la nuvoletta bianca mi sussurrò “vedi che sono tornata!” Chinai la testa per la vergogna di aver dimenticato. Lo conobbi dopo la guerra e mi apparve subito come l’eroe solitario che esprimeva la sua identità scrivendo in prigione, la filosofia della prassi. Non poteva nominare comunismo».
IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERVISTA A CARMINE DONZELLI
IN FORMATO DI TESTO È DISPONIBILE QUI
lL"PARTITO NUOVO DI TOGLIATTI": LA SVOLTA DI
SALERNO E IL VOTO DEI COMUNISTI A FAVORE DEL CONCORDATO CON LA CHIESA CATTOLICA -
FRA IL 1940 E IL 1947
Tempo presente, Vol. IX, n. 1, gennaio 1964 cronologie.it |
«Togliatti, l’allievo e l'agente di Stalin in Spagna prima e in Italia poi, con la svolta di Salerno si allea anche con la Democrazia Cristiana appena formatasi, abbandonando, con la pregiudiziale repubblicana, anche la pregiudiziale anticattolica, fino ad arrivare a votare a guerra finita il Concordato con la Chiesa, a cui si opposero invece - purtroppo inutilmente - i socialisti e i liberali»Antonio Gramsci aveva scritto: «Il Vaticano è senza dubbio la più vasta e potente organizzazione privata che sia mai esistita. ... la più grande forza reazionaria esistente in Italia, forza tanto più temibile in quanto insidiosa e inafferrabile... Il Vaticano è un nemico internazionale del proletariato rivoluzionario. È evidente che il proletariato italiano dovrà risolvere in gran parte con mezzi propri il problema del papato, ma è egualmente evidente che non vi arriverà da solo, senza il concorso efficace del proletariato internazionale...» (su La Correspondance Internationale, nel 1924, qui)
GIUSEPPE VACCA, MARIO TRONTI, PIETRO BARCELLONA E SOCI: I "MARXISTI RATZINGERIANI" E L'"AVVENIRE":Pietro Barcellona, Paolo Sorbi, Mario Tronti, Giuseppe VaccaEmergenza antropologicaPer una nuova alleanza tra credenti e non credentiEditore: Guerini e Associati € 16,00, 2012
«Il 16 ottobre 2011 Avvenire pubblica la lettera aperta "L'emergenza antropologica: per una nuova alleanza", firmata da Pietro Barcellona, Paolo Sorbi, Mario Tronti e Giuseppe Vacca. La lettera ha da subito suscitato un acceso ed entusiasmante dibattito. In questo libro sono raccolte le prime risposte di credenti e non credenti, teologi, politici, filosofi, uomini di chiesa, impegnati a riflettere su una delle provocazioni culturali ed etiche più significative degli ultimi anni».«La manipolazione della vita, originata dagli sviluppi della tecnica e dalla violenza insita nei processi di globalizzazione in assenza di un nuovo ordinamento internazionale, ci pone di fronte a una inedita emergenza antropologica. Essa ci appare la manifestazione più grave e al tempo stesso la radice più profonda della crisi della democrazia. Germina sfide che esigono una nuova alleanza fra uomini e donne, credenti e non credenti, religioni e politica. Pertanto riteniamo degne di attenzione e meritevoli di speranza le novità che nel nostro Paese si annunciano in campo religioso e civile." La lettera di Pietro Barcellona, Paolo Sorbi, Mario Tronti e Giuseppe Vacca, di cui qui riportiamo l'incipit, non poteva non suscitare un acceso ed entusiasmante dibattito. In questo libro sono raccolte le prime risposte di credenti e non credenti, teologi, politici, filosofi, uomini di chiesa, impegnati a riflettere su una delle provocazioni culturali ed etiche più significative degli ultimi anni».
LEFT 9 9 marzo 2013
L’intesa impossibile
Li chiamano marxisti ratzingeriani. Propongono l’alleanza tra pensiero laico e cattolico contro liberismo e individualismo
Ma questa tesi non funziona. E non ha fatto un buon servizio alla sinistra
di Andrea Ventura
qui
Nessun commento:
Posta un commento